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La mia TOP5 dei libri letti nella prima metà del 2023

 


Con un mese di ritardo, dato che di solito ne scrivo a fine semestre, anche per questa prima metà del 2023 scrivo la mia top5 dei libri letti. Quest’anno le mie letture hanno avuto tanti alti e bassi e questi 5 libri sono gli unici che mi sentirei di consigliare. Ho notato che nelle mie letture di questi primi 7 mesi c’è stato un grosso filo conduttore: la bellezza dello scrivere e del mestiere dello scrittore e poi il potere che può avere una buona storia. La cosa migliore che mi porto dietro però è quella di aver finalmente letto il mio primo romanzo di Murakami, dopo aver letto solo due suoi saggi. Quindi ecco a voi la mia TOP5 a cui aggiungo come sempre un libro bonus per amanti del genere thriller.

La lista degli stronzi (di John Niven) 5/5

Trrrrrrruuuuuuuummmmmmppppp! (Citazione)

C’è poco da dire, a me i libri di John Niven piacciono e molto. Sia per come sono scritti che per come raccontano la quotidianità dei personaggi e riflettono sulle piccole e grandi cose della vita, per come analizzano la società attuale e poi ovviamente per le storie, sempre ideate alla perfezione. Questa volta Niven decide di prendere a schiaffi il lettore più del solito con un libro crudo, realistico ed attuale ambientato in una America cupa dei giorni nostri, ma in un presente alternativo che ha visto Trump rivincere le elezioni al secondo mandato e poi delegare il ruolo alla figlia Ivanka per motivi di salute. È importante questo ai fini della trama perché il vero protagonista del romanzo è questa America cupa e crudele in cui, in sostanza, tutti i peggiori incubi si sono avverati e dove a livello culturale e sociale si è tornati indietro di qualche secolo. In questo sfondo si muove il Frank che, dopo aver scoperto di avere un tumore in fase terminale, decide di fare una lista di cinque persone da uccidere che secondo lui sono state colpevoli o complici di alcune delle tante disgrazie della sua vita. Nel corso del libro quindi seguiamo nella sua vendetta personale quest’uomo, poco più che sessantenne, che man mano che diventa serial killer riflette sulla vita trascorsa, sui suoi errori e sulla società rendendosi conto di essere stato anche lui stesso causa di tutto quello che ha vissuto e subito a livello personale e sociale. Consigliato.

Il mestiere dello scrittore (di Haruki Murakami) 5/5

Come scritto per me

Ho letteralmente divorato questo libro. Acquistato oltre un anno fa, era lì che mi attendeva sporgendo dalla mia libreria. Ammetto che ho iniziato senza grosse aspettative, ma invece mi sono subito ricreduto perchè ne sono stato rapito. Sicuramente va fatto un chiarimento per non fraintendere dalla copertina o dal titolo: non è un manuale o una raccolta di consigli per scrittori alle prime armi, ma un saggio autobiografico scritto come fossero una serie di discorsi da fare in una conferenza (è lo stesso autore a dirlo nella conclusione), in cui Murakami, nel ripercorrere la sua storia, dà anche consigli e suoi punti di vista sul mestiere dello scrittore. La cosa che più mi ha colpito del libro è che in molti tratti mi sembrava di essere stato letteralmente io quello descritto da Murakami, sia nelle situazioni che in molti pensieri ed abitudini. Questo mi ha fatto sentire molto vicino all’autore e mi ha spinto a leggere sempre più velocemente il libro. Traspare un forte amore di Murakami per la lettura, per i libri, qualsiasi tipo di libro, per la corsa, per il jazz ed infine per la scrittura, risultato di una combinazione magica di tante cose. Se dovessi elencare che consigli mi porterò dietro sullo scrivere, forse direi essere curiosi verso gli altri ed il mondo, conoscere tante persone e cose senza giudicare, seguire una routine seriamente se si vuole scrivere a livello professionale, leggere di tutto, trarre spunto dalla propria vita, anche quando non si sono vissuti eventi clamorosi o drammatici e soprattutto iniziare a scrivere, continuare a scrivere e scrivere ancora fino a lasciarsi trascinare da ciò che si sta creando. Prima di leggere questo libro, non avevo intenzione di leggere i suoi romanzi, ma ora non posso più esimermi seppure resti sempre forte la paura che i suoi testi non siano affini ai miei gusti. E quindi dopo aver letto questo “Il mestiere dello scrittore” ed, oltre dieci anni fa, “L’arte di correre” (altro libro che avevo apprezzato e che ora vorrei rileggere), penso che inizierò a breve uno dei suoi tanti romanzi.

L’incolore Tazaki Tsukuru (di Haruki Murakami) 5/5

Proprio la storia che volevo

Un libro davvero bellissimo profondo e leggero allo stesso tempo, come può essere la vita a volte, la storia di un uomo tormentato dal suo passato, dalla sensazione di perdita di un tempo che è stato e delle amicizie che sono andate. E soprattutto ancora ferito dalle sue esperienze passate e dalle sue sconfitte, che hanno lasciato enormi cicatrici. Questo è l’uomo che troviamo all’inizio del libro, una persona che vive con la testa al passato e che passa le giornate del presente senza slanci ed emozioni. Nel corso del racconto Tsukuru troverà la forza, anche grazie ad una donna conosciuta nel presente, di affrontare i fantasmi del passato. Nonostante il finale sia incoraggiante, per tutto il romanzo si respira la malinconia e la tristezza legate al tempo che è andato e non torna più, alla vita adulta che non potrà mai più essere spensierata e libera come quella dell’adolescenza o della gioventù. E che, anche volendo, le scelte e gli avvenimenti passati non si possono cambiare ed in qualche modo diventano la nostra storia che ci “forma” e con cui dobbiamo scendere a patti, accettare. Bella la frase di quarta di copertina, che riassume questa storia così: “Sul prendere coscienza di una cosa: che iniziamo a vivere davvero soltanto quando iniziamo a morire un po’”

Stagioni diverse (Stephen King) 5/5

Il potere di una buona storia

Gran bella raccolta di racconti di Stephen King, che l’anno scorso ha festeggiato 40 anni. Io non sono un amante dei racconti, tutt’altro, forse questa è la terza o quarta raccolta che leggo in vita mia, ma c’è anche da dire che se uno pensa che i racconti di King siano storie brevi si sbaglia perchè i quattro racconti raccolti in questo libro sono a tutti gli effetti dei mini-romanzi quasi tutti molto famosi tra l’altro e che negli anni hanno ispirato film di successo come “Le ali della libertà” o “Stand by me”. Quindi mi sono approcciato a questo libro in maniera molto cauta ed incerta, ma devo dire che non ne sono rimasto affatto deluso. King si conferma, come sempre, un grande cantastorie moderno, riesce a rendere interessante ogni storia che esce dalla sua penna ed ogni volta ne sono affascinato ed un po’ invidioso, vorrei avere la metà della sua creatività e soprattutto capacità di storytelling. Il messaggio di fondo di questo libro, alla fine, secondo me, è che una storia può avere influenza e potere su di noi ad ogni età e che è bello a volte perdersi in queste storie anche solo per fuggire dalla realtà di tutti i giorni, vivere anche se per poco un’altra vita raccontata da un narratore (in questo caso) davvero incredibile. Citando lo stesso King, nelle poche pagine di chiusura della raccolta, questi racconti riescono a fare “quello che ogni buon racconto dovrebbe fare…farti dimenticare per un po' la realtà che ti pesa sulle spalle e trasportarti in un luogo in cui non sei mai stato. È la magia più apprezzabile che io conosca.”

La settimana bianca (di Emmanuel Carrere) 4/5

Scritto in maniera magistrale

La prima cosa che segnalo riguarda la scrittura di Carrere, questo è il suo secondo libro che leggo, dopo “L’avversario”, e di nuovo ho avuto modo di apprezzare come sia uno scrittore straordinario. Riesce a catturare il lettore ad ogni tipo di storia. Anche questo romanzo, che almeno in prima battuta parte come una semplice storia di bambini che vanno in gita, inizia in un modo semplice, non di grande interesse per il lettore adulto, ma attraverso dei dettagli, attraverso la vita vera che trasuda da ogni pagina riesce a tenere il lettore con la testa bassa a leggere. La seconda cosa, invece, che traspare leggendo le vicende del bambino protagonista della storia, è quel senso di tragedia imminente, di paura e di violenza che si nasconde (in realtà nemmeno troppo) in quasi ogni pensiero del bambino protagonista, che vive la sua fanciullezza pieno di ansie e che fa presagire un futuro evento drammatico. Ogni cosa banale che vive infatti gli ricorda un possibile risvolto tragico o di violenza. Questo fa crescere costantemente nel lettore un senso di ansia. Chiudo dicendo che la cosa che più mi ha colpito di tutto questo libro, oltre alla tensione che aumenta sempre ed alla tecnica di scrittura davvero superba, è stato il fatto che si parla una storia drammatica senza mai spenderci una parola, senza mai parlare di vittima e carnefice, ma dal punto di vista di chi subirà le conseguenze di tutto in un tempo, tra l’altro, futuro rispetto alla narrazione e di come i bambini possano percepire il male che li circonda anche senza conoscere il reale terrore della vita. Consigliato.

Bonus Book: La ragazza di neve (di Javier Castillo) 3/5

Bella trovata narrativa

Questo thriller spagnolo mi ha incuriosito sin dalla prima volta che l’ho sfogliato per la sua struttura. Infatti la vera sua particolarità sono i salti temporali presenti in ogni capitolo. Infatti la storia, che racconta la ricerca di una bambina di tre anni scomparsa da parte di genitori, polizia ed una giornalista, la protagonista della vicenda, è narrata in diversi momenti temporali. Quindi alcuni capitoli sono ambientati nei giorni successivi alla scomparsa, altri 5 anni dopo ed altri ancora oltre 10 anni dopo e sono narrati senza seguire il normale scorrere del tempo. Questa scelta narrativa mi ha incuriosito e mi ha convinto a leggere il libro. Alla fine della lettura sono soddisfatto, me se da una parte il libro si fa leggere bene e la trovata della narrazione rende tutto più avvincente, dall’altra i personaggi sono un po’ piatti e poco approfonditi e la storia, se fosse letta in maniera lineare, sarebbe meno entusiasmante di quello che sembra. Per questo non posso dare più di tre stelle, nonostante consigli la lettura di questo libro a tutti gli amanti del genere.

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