Stavolta un brevissimo post solo per scrivere un paio di pensieri su un libro che ho appena terminato di leggere e che mi è piaciuto molto per almeno tre ragioni di cui scrivo sotto.
Carrere è un grande scrittore e credo che non mi fermerò a questo secondo libro (per me da lettore), ma che continuerò cercando altri suoi libri da leggere...ma ora ecco a voi perchè mi è piaciuto il libro:
La prima cosa che segnalo riguarda la scrittura di Carrere, questo è il suo secondo libro che leggo, dopo “L’avversario”, e di nuovo ho avuto modo di apprezzare come sia uno scrittore straordinario. Riesce a catturare il lettore ad ogni tipo di storia. Anche questo romanzo, che almeno in prima battuta parte come una semplice storia di bambini che vanno in gita, inizia in un modo semplice, non di grande interesse per il lettore adulto, ma attraverso dei dettagli, attraverso la vita vera che trasuda da ogni pagina riesce a tenere il lettore con la testa bassa a leggere.La seconda cosa, invece, che traspare leggendo le vicende del bambino protagonista della storia, è quel senso di tragedia imminente, di paura e di violenza che si nasconde (in realtà nemmeno troppo) in quasi ogni pensiero del bambino protagonista, che vive la sua fanciullezza pieno di ansie e che fa presagire un futuro evento drammatico. Ogni cosa banale che vive infatti gli ricorda un possibile risvolto tragico o di violenza. Questo fa crescere nel lettore un senso di ansia costantemente.
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