La storia è ambientata nella realtà di Daredevil, supereroe Marvel molto umano, anzi direi molto più umano di tanti altri super-umani ed è un racconto a tratti noir che ben si adatta sia al personaggio ed alla sua storia personale che all’ambientazione in una New York malfamata e soggiogata dalla criminalità, quindi una città molto vicina alla vera NewYork di quegli anni.
La storia ci mostra un uomo, Matt Murdock, aka Daredevil, che in sostanza ha perso tutto, lavoro, amici, identità segreta, lucidità mentale ed infine quasi anche la vita. E tutto questo a causa di una persona a lui cara che, in un momento disperato, ha venduto la sua identità segreta al più grande nemico di Daredevil, il criminale Kingpin.
Questa storia è uno dei punti più alti del fumetto americano e, a mio parere, contiene tutti gli elementi che rendono questo tipo di racconti degni di essere letti: il sacrificio dell’eroe, la sconfitta dura e lacerante ed infine la risalita, il duro ritorno con la consapevolezza che quanto è successo possa aver lasciato dei segni, delle cicatrici.
Il bello degli eroi come Daredevil e Batman soprattutto, ma in parte anche Spiderman, sta proprio nelle loro debolezze, nelle loro sconfitte e certamente nel loro essere soprattutto umani prima che “super”. Proprio per questo, in questi tempi, figure come Superman, che sono prima alieni che umani, dai poteri divini ed illimitati e caratterizzati da un carattere incorruttibile e senza ombre non avranno mai lo stesso fascino. A noi piace, come mi pare di ricordare venga detto anche da qualche antagonista in un film di Batman o Spiderman, vederli soffrire, vedere i loro costumi a brandelli, vederli sanguinare, vederli perdere e poi, solo poi, vederli rialzare la testa, non arrendersi e riprendersi. Ed è proprio quello che accade in questa grande storia.
Altra cosa che mi è molto piaciuta in questo fumetto sono le tavole, specialmente quelle ad inizio e fine di ogni capitolo, tutte molto evocative. Cito ad esempio la tavola in cui Matt Murdock sviene tra i rifiuti di un vicolo di NewYork e si rannicchia in posizione fetale, proprio ad indicare la posizione che si assume durante la gravidanza, prima della nascita.
Oppure le tavole in cui Matt è tra le braccia della mamma suora oppure quando è accudito nel letto sotto il crocifisso, tutti questi richiami a simboli cristiani sono molto evocativi e molto collegati alla storia di Matt Murdock, un personaggio con profonde radici cristiane sempre in bilico tra il peccato, il pentimento e la ricerca di redenzione.
Voglio chiudere infine parlando dei personaggi secondari, Karen Page, Foggy Nelson ed il giornalista Ben Urich; sono tutti descritti in maniera rapida ma ben caratterizzata e, nelle breve scene in cui sono protagonisti, la coppia Miller / Mazzucchelli riesce a far emergere i loro tratti. Mi riferisco al coraggio di Foggy quando protegge la sua fidanzata o quando è pronto a rischiare tutto per tutelare Karen o quando Ben Urich, pur vacillando per paura delle minacce del Kingpin e dei suoi scagnozzi, non si tira indietro dal compiere il suo mestiere e mettere nero su bianco i loschi affari della malavita newyorkese.
Insomma un gran fumetto, molto attuale e che mostra le potenzialità del fumetto supereroistico, capace di raccontare storie molto reali nonostante tutto e di affrontare i temi importanti per la vita di ognuno di noi.
Un fumetto che consiglio caldamente a tutti gli amanti delle nuvole parlanti.
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