Skip to main content

Daredevil - Born again


In tanti hanno parlato di questo gran fumetto della Marvel del 1986 con il mitico Frank Miller alla storia e David Mazzucchelli ai disegni, coppia collaudata già nel bellissimo “Batman Anno Uno”.

La storia è ambientata nella realtà di Daredevil, supereroe Marvel molto umano, anzi direi molto più umano di tanti altri super-umani ed è un racconto a tratti noir che ben si adatta sia al personaggio ed alla sua storia personale che all’ambientazione in una New York malfamata e soggiogata dalla criminalità, quindi una città molto vicina alla vera NewYork di quegli anni.

La storia ci mostra un uomo, Matt Murdock, aka Daredevil, che in sostanza ha perso tutto, lavoro, amici, identità segreta, lucidità mentale ed infine quasi anche la vita. E tutto questo a causa di una persona a lui cara che, in un momento disperato, ha venduto la sua identità segreta al più grande nemico di Daredevil, il criminale Kingpin.


Questa storia è uno dei punti più alti del fumetto americano e, a mio parere, contiene tutti gli elementi che rendono questo tipo di racconti degni di essere letti: il sacrificio dell’eroe, la sconfitta dura e lacerante ed infine la risalita, il duro ritorno con la consapevolezza che quanto è successo possa aver lasciato dei segni, delle cicatrici.

Il bello degli eroi come Daredevil e Batman soprattutto, ma in parte anche Spiderman, sta proprio nelle loro debolezze, nelle loro sconfitte e certamente nel loro essere soprattutto umani prima che “super”. Proprio per questo, in questi tempi, figure come Superman, che sono prima alieni che umani, dai poteri divini ed illimitati e caratterizzati da un carattere incorruttibile e senza ombre non avranno mai lo stesso fascino. A noi piace, come mi pare di ricordare venga detto anche da qualche antagonista in un film di Batman o Spiderman, vederli soffrire, vedere i loro costumi a brandelli, vederli sanguinare, vederli perdere e poi, solo poi, vederli rialzare la testa, non arrendersi e riprendersi. Ed è proprio quello che accade in questa grande storia.

Altra cosa che mi è molto piaciuta in questo fumetto sono le tavole, specialmente quelle ad inizio e fine di ogni capitolo, tutte molto evocative. Cito ad esempio la tavola in cui Matt Murdock sviene tra i rifiuti di un vicolo di NewYork e si rannicchia in posizione fetale, proprio ad indicare la posizione che si assume durante la gravidanza, prima della nascita.


Oppure le tavole in cui Matt è tra le braccia della mamma suora oppure quando è accudito nel letto sotto il crocifisso, tutti questi richiami a simboli cristiani sono molto evocativi e molto collegati alla storia di Matt Murdock, un personaggio con profonde radici cristiane sempre in bilico tra il peccato, il pentimento e la ricerca di redenzione.

Voglio chiudere infine parlando dei personaggi secondari, Karen Page, Foggy Nelson ed il giornalista Ben Urich; sono tutti descritti in maniera rapida ma ben caratterizzata e, nelle breve scene in cui sono protagonisti, la coppia Miller / Mazzucchelli riesce a far emergere i loro tratti. Mi riferisco al coraggio di Foggy quando protegge la sua fidanzata o quando è pronto a rischiare tutto per tutelare Karen o quando Ben Urich, pur vacillando per paura delle minacce del Kingpin e dei suoi scagnozzi, non si tira indietro dal compiere il suo mestiere e mettere nero su bianco i loschi affari della malavita newyorkese.

Insomma un gran fumetto, molto attuale e che mostra le potenzialità del fumetto supereroistico, capace di raccontare storie molto reali nonostante tutto e di affrontare i temi importanti per la vita di ognuno di noi.

Un fumetto che consiglio caldamente a tutti gli amanti delle nuvole parlanti.

Comments

Popular posts from this blog

Lontano - 1 racconto di 10+1 viaggi

  Il sottotitolo di questo libro “Dieci viaggi che cambiano la vita” fa capire molto bene cosa ci si può aspettare da un testo di appena 170 pagine. Infatti la cosa più curiosa ed interessante è che l’autore in poco più di 15/20 pagine per capitolo descrive ogni volta un viaggio in un Paese o a volte più Paesi e riesce comunque a trasmettere il sapore di questi giri, di queste nazioni fatte di posti, persone ma soprattutto di esperienze che, come più volte ripete Gracis, danno un senso al vivere intero. Tutti i racconti di viaggio contenuti sono brevi, a volte possono sembrare anche frenetici senza sosta, ma secondo me è una cosa voluta. Nel senso che l’autore ha compiuto viaggi enormi macinando chilometri ogni volta in pochi giorni ed ha voluto trasmettere questa frenesia lasciando di volta in volta spazio a cose o eventi secondo lui degni di essere raccontati. Insomma io ho ritrovato in questo libro lo stesso spirito che può esserci nel racconto che un amico può fare dopo un bel vi

La mia TOP5 dei libri letti nella prima metà del 2023

  Con un mese di ritardo, dato che di solito ne scrivo a fine semestre, anche per questa prima metà del 2023 scrivo la mia top5 dei libri letti. Quest’anno le mie letture hanno avuto tanti alti e bassi e questi 5 libri sono gli unici che mi sentirei di consigliare. Ho notato che nelle mie letture di questi primi 7 mesi c’è stato un grosso filo conduttore: la bellezza dello scrivere e del mestiere dello scrittore e poi il potere che può avere una buona storia. La cosa migliore che mi porto dietro però è quella di aver finalmente letto il mio primo romanzo di Murakami, dopo aver letto solo due suoi saggi. Quindi ecco a voi la mia TOP5 a cui aggiungo come sempre un libro bonus per amanti del genere thriller. La lista degli stronzi (di John Niven) 5/5 Trrrrrrruuuuuuuummmmmmppppp! (Citazione) C’è poco da dire, a me i libri di John Niven piacciono e molto. Sia per come sono scritti che per come raccontano la quotidianità dei personaggi e riflettono sulle piccole e grandi cose della vita, p

Un libro che sembra scritto per me

  Ho appena terminato questo libro che ho letteralmente divorato. Acquistato oltre un anno fa, era lì che mi attendeva sporgendo dalla mia libreria. Ammetto che ho iniziato senza grosse aspettative, ma invece mi sono subito ricreduto perchè ne sono stato rapito. Sicuramente va fatto un chiarimento per non fraintendere dalla copertina o dal titolo: non è un manuale o una raccolta di consigli per scrittori alle prime armi, ma un saggio autobiografico scritto come fossero una serie di discorsi da fare in una conferenza (è lo stesso Murakami a dirlo nella conclusione), in cui Murakami, nel ripercorrere la sua storia, dà anche consigli e suoi punti di vista sul mestiere dello scrittore. La cosa che più mi ha colpito del libro è che in molti tratti mi sembrava di essere stato letteralmente io quello descritto da Murakami, sia nelle situazioni che in molti pensieri ed abitudini. Questo mi ha fatto sentire molto vicino all’autore e mi ha spinto a leggere sempre più velocemente il libro. Traspa